7 luglio. Arci: “Indossiamo magliette rosse per fermare l’emorragia di umanità”
Sabato ricordiamo i Morti di Reggio Emilia e aderiamo all’appello di Don Ciotti, Francesca Chiavacci, Carla Nespolo, Francesca Viviano e Stefano Ciafani.
Per ricordare i Morti di Reggio Emilia sabato 7 luglio all’Arena Stalloni ci sarà anche il reading dello scrittore Paolo Nori. “Una vita propria, discorso sui Martiri del 7 luglio 1960” è il titolo della lettura di Nori che inizierà alle ore 21 per la serata promossa dall’Arci di Reggio Emilia che proseguirà con la proiezione a ingresso libero del film “Pertini il combattente” di Graziano Diana e Giacarlo De Cataldo. In caso di maltempo la lettura sarà spostata nella sede Arci di viale Ramazzini 72 e la proiezione annullata.
La cerimonia per ricordare i cinque reggiani caduti in difesa dei diritti di libertà e di democrazia. Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli inizierà alle ore 10.00 al Cimitero Monumentale (Ingresso da via Beretti) con l’omaggio alle tombe dei caduti da parte dei rappresentanti Istituzionali, Sindacali e delle Associazioni Partigiane. Alle 10.45 in Piazza Martiri 7 Luglio deposizione di una corona, al cippo dedicato ai Martiri del 7 luglio 1960 alla presenza di Gonfaloni e Labari. Percorso sulle “pietre d’inciampo” in memoria dei caduti, poste in cinque luoghi di Piazza Martiri del 7 luglio 1960. Alle 11.00 al Parco del Popolo in Piazza della Vittoria, Interventi di: Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Ettore Farioli, Figlio di Lauro Farioli e On. Aldo Tortorella
Il 7 luglio l’Arci sarà in piazza per ricordare i Morti di Reggio Emilia e per fermare l’emorragia di umanità. L’associazione reggiana ha raccolto l’appello promosso da Don Ciotti, Francesca Chiavacci, Carla Nespolo, Francesca Viviano, e Stefano Ciafani e il 7 luglio invita tutti a indossare una indumento rosso, come quei bambini morti nel Mediterraneo. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini. Indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà.