L’Orchestra dei Cantoni è un gruppo nato 150 anni fa e nel tempo diventato modello di formazione strumentale da imitare: il concerto a fiato. Quando, nell'Ottocento, nella Bassa parmense la gente diceva "a ghè al trombi" oppure "a ghè al cuncert" alludeva, non a un generico evento musicale , ma dell’arrivo dei Cantoni.
Il programma musicale spazierà dalle prime composizioni del fondatore Giuseppe Cantoni alle musiche dell'ultimo discendente della famiglia, Serino Cantoni (oggi novantacinquenne).
Non mancheranno il celebre invito dei Cantoni (l'Usignolo), il Canarino, è le polke come"Non era", "Quella sera all'opera" o le mazurke come "I cocci di un amore".
Le origini del Concerto Cantoni risalgono attorno al 1861 anno in cui Giuseppe Cantoni, classe 1841, fondò a Casale di Mezzani (nella più profonda "Bassa Parmense") il "Concerto a fiato" assieme a validi musicisti della zona. Giuseppe ebbe poi 14 figli (9 maschi e 5 femmine) che avviò tutti, in giovanissima età, alle prime nozioni musicali con il preciso progetto di creare una formazione di fiati con tutta la sua numerosissima famiglia.
Abile suonatore di flicorno, avviò tutti i suoi figli allo studio della tromba, trombone e flicorni vari; tra i figli si distinsero Riccardo diplomatosi in tromba al Conservatorio "A. Boito" di Parma (autentica celebrità dell'epoca) che compose i brani più raffinati del Concerto Cantoni, Fernando solista di bombardino e compositore di molti ballabili all'inizio del novecento e Dante virtuoso di basso tuba.
La formazione del Concerto a fiato così come "inventata" da Giuseppe Cantoni era costituita da 12-13 elementi : 2 quartini (clarinetto piccolo in mib), 1 o 2 clarinetti in sib, 2 trombe, 1 trombone, 1 bombardino (flicorno baritono), 1 basso tuba, 3 accompagnamenti (abitualmente flicorni contralti) e contrabbasso. Il quartino, la prima tromba ed il bombardino sono impiegati nel ruolo di solisti di tecnica virtuosa mentre la seconda tromba ed il trombone ricoprono il ruolo di solisti delle parti cantabili.
Unici elementi esterni alla famiglia erano i clarinettisti; dapprima appartenenti di un'altra famiglia numerosa di musicisti, i Frazzi da S.Secondo Parmense (Antonio detto "Jofini", Raul e Giovanni) e successivamente scelti tra i migliori solisti di Parma e provincie limitrofe dove il Concerto Cantoni aveva esteso il "raggio d'azione".
Tra i migliori quartini che furono scoperti e valorizzati dai Cantoni ricordiamo Bianchi da Brescello, Martini e Bonati detto "Tinola" da Vigatto, Tienno Pattacini da Barco di Bibbiano, Leonildo Casanova di Colorno, Ettore Mora di Felino.
Giuseppe Cantoni veniva scritturato con il suo Concerto inizialmente per le feste contadine dedicate alla mietitura, alla vendemmia ed alle sagre; ben presto divenne un "nome" grazie alla professionalità ed al singolare modo di richiamare il pubblico con "l'invito", dove il quartino solista saliva ad un balcone, ad una finestra (o addirittura su di un albero seminascosto tra le foglie) ed eseguiva un brano (che per lo più era il valzer de "l'usignolo") accompagnato dal resto del Concerto a fiato.
Questo nuovo genere di musica imperniato su valzer, polka e mazurka conquistò il gusto della gente; il ballo popolare divenne un appuntamento fisso e di riferimento per tutte le occasioni di festa.
Cantoni creò una scuola di musica per coltivare allievi in grado di rimpiazzare i membri della famiglia che venivano a mancare (per raggiunti limiti di età o per malattie respiratorie dalle quali furono colpiti diversi fratelli); l'interesse economico di essere strumentista nei Cantoni fu un'altra notevole leva che fece accostare alla musica intere generazioni.
Copiando la formazione tipica inventata da Giuseppe Cantoni nacquero Concerti a fiato che ne vollero imitare lo stile quali il Concerto Pinazzi di Bocca d'Enza, il Concerto di Barco di Bibbiano. Essere però solisti del Concerto Cantoni significava ricoprire un posto di prestigio ed avere la consacrazione del pubblico ed essere considerato "il più bravo"; e così i migliori interpreti gareggiavo per potere entrare a far parte di questo leggendario Concerto.
Tra questi ricorderemo Ubaldo Ferrari di Calestano al trombone cantabile ed abile concertatore, Bruno Garimberti di Bibbiano al bombardino, Aminta Ferrari e Guido Calzolari di Calestano , Arnaldo Bianchini e Ario Belli "bruschèn" di Parmetta di Mezzani alla tromba.
La conduzione del Concerto Cantoni restò nelle mani del fondatore Giuseppe dal 1861 fino al 1909 anno della sua scomparsa; il testimone fu raccolto dal figlio Fernando fino agli anni sessanta quando consegnò il Concerto nelle mani di suo figlio Serino virtuoso di bombardino e tutt'ora direttore artistico del gruppo.
A Serino si deve l'incontro artistico con grandi maestri del cinema e del teatro del calibro di Bernardo Bertolucci e di Giorgio Strehler che ha portato il Concerto Cantoni sul set di importanti pellicole quali "Novecento" e sul palcoscenico di importanti teatri italiani.
Gli strumenti antichi, gli spartiti musicali, le incisioni vecchie e nuove, le foto e le vicende umane dei componenti del Concerto Cantoni e degli altri Concerti a fiato rivali, saranno raccolti in un "museo della musica popolare da ballo" ideato e realizzato da Eugenio Martani (da oltre vent'anni solista di quartino del Concerto Cantoni) e collocato a Coltaro – sede dell'Associazione Tradizioni della Bassa.
INIZIO CONCERTO ORE 21.00 – INGRESSO GRATUITO