Con i 69mila824 soci (+ 2.926 rispetto al 2008), il comitato Arci di Reggio Emilia si conferma, dopo quello di Milano, il secondo Comitato Arci in Italia. E’ il numero più alto nella storia dell’Arci reggiana e, se letto congiuntamente al dato della complessiva tenuta del numero dei Circoli presenti sul territorio (136), si ricava l’ottimo stato di salute dell’Associazione.
Sono 2.934 i volontari e i dirigenti quotidianamente impegnati nella realizzazione di attività, iniziative e progetti. 1.922.042 euro sono le entrate complessive derivanti dalle quote sociali e dalle attività programmate dal Comitato Territoriale, mentre 1.908.402 euro sono stati impiegati per realizzare attività, iniziative e progetti associativi.
Per la prima volta il Bilancio Sociale dell’Arci di Reggio si arricchisce dei dati economici di circoli e comitato e offre numeri che rappresentano la forza dell’associazione come motore della coesione sociale del territorio e riferimento per i cittadini. 1.922.042 euro sono le entrate complessive derivanti dalle quote sociale e dalle attività programmate dal comitato territoriale mentre 1.908.402 euro sono stati spesi per realizzare attività, iniziative e progetti associativi.
21.396.917 euro è la stima dell’ammontare complessivo delle entrate e delle uscite del “sistema Arci”. Un montante che comprende le risorse dei circoli e del comitato provinciale e oggi compare per la prima volta nel bilancio sociale per illustrare con trasparenza la forza dell’Arci reggiana che arriva dalla somma di piccole parti. Se infatti i 21 milioni di cui sopra vengono divisi per i 136 circoli del territorio e il comitato provinciale, si ricava una realtà frutto delle tante ore di volontariato (250mila ore) messe a disposizione nei circoli.
Sono dati importanti quelli che emergono dal Bilancio Sociale consuntivo 2010 che l’associazione di promozione sociale di Reggio ha presentato giovedì 16 giugno al circolo Bismantova Catellani con gli interventi del presidente provinciale Arci Federico A. Amico, di quello regionale Paolo Marcolini, del sindaco di Reggio Graziano Delrio, dell’assessore provinciale Ilenia Malavasi, e della consigliera regionale Roberta Mori.
“Gli ultimi due anni – ha detto Amico – hanno segnato un profondo mutamento culturale circa la legittimità del nostro agire. Questa cambiamento è stato fomentato da un’azione da parte del governo nazionale che si è posto come fine il recupero della fiscalità proprio dalle attività no-profit. Questo suona un po’ come dire, smettiamola di indagare sui possessori di panfili e rendite sommerse e piuttosto colpiamo quella parte sana della società che non alimenta il nostro consenso elettorale. Prendiamocela con quei signori che intendono proporre un altro modello di società e di economia. Per fortuna – ha continuato Amico – la maggioranza del paese va da un’altra parte rispetto al modello governativo come confermano le recenti tornate elettorali e le consultazioni referendarie. Non abbiamo nulla da nascondere crediamo fortemente nel valore aggiunto generato dai nostri circoli che sono in grado di coinvolgere decine di migliaia . Credo – ha concluso Amico – che questi numeri siano la risposta più forte che possiamo dare a tali argomentazioni”.
Il bilancio sociale presentato oggi, secondo il presidente regionale Arci Paolo Marcolini “misura la portata sociale della nostra presenza sul territorio. E’ lo strumento per capire, prima ancora di quanti siamo, come siamo. E’ l’etichetta che garantisce la trasparenza di ogni prodotto e parla del nostro approccio quotidiano alle cose. E’ fatto di eticità, partecipazione, condivisione”.
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