Daniele Catellani, reggiano classe 1980, è il nuovo Presidente del Comitato provinciale dell’Arci di Reggio Emilia. Catellani, già un mandato come Vice Presidente alle spalle, nel corso del suo intervento ha raccontato agli oltre 200 delegati intervenuti al circolo Fuori Orario per il quinto congresso del comitato reggiano, l’Arci che verrà.
“A partire dall’attuale situazione economica e sociale – ha detto Catellani – dobbiamo mettere in campo progetti sperimentali che portino nei circoli nuovi stimoli. Per questo è necessaria un’azione politica forte per indirizzare l’azione del legislatore e riconoscere il valore sociale dei circoli, incentivare così il buon associazionismo a discapito dei cosiddetti furbetti.
L’Arci – ha proseguito Catellani – deve continuare a coltivare idee. La cultura sia alta che popolare è come il pane, ha il proprio portato energetico indispensabile per nutrire l’uomo e renderlo vivo. L’Arci provinciale deve insistere nell’essere volano di sviluppo di buone pratiche per il territorio”.
A tutto campo il lungo intervento del presidente uscente Federico Amico al termine del suo secondo mandato nell’associazione reggiana. “I circoli non sono casta e non lo sono i volontari e gli operatori che lavorano in questo ambito, ma oggi in questo furore rischiano di essere apparentate a quella. Oggi chiediamo che ci venga riconosciuto il nostro ruolo perché il nostro agire è collettivo, non è volto al consumo. I circoli e i volontari – ha detto Amico – non possono essere visti come la soluzione ai costi degli Enti Locali, sono portatori di interesse e sensibilità, non massa senza forme asservita ai desiderata delle amministrazioni”.
Da Matteo Sassi, assessore al Welfare del Comune di Reggio, arriva a stretto giro una risposta. “Leggi e burocrazia spesso – ha detto Sassi – rappresentano subdoli attacchi alle organizzazioni di massa come la vostra. I circoli sono porte aperte sulle ferite della nostra comunità e da questi luoghi deve ricominciare un progetto di ricostruzione politica. Oggi dobbiamo lavorare per ricostruire la fiducia e superare l’individualismo e il cinismo”.
143 + 1. Idee per la Cultura. Questo il titolo che l’associazione reggiana si è data per capire come rilanciale il suo radicamento nel territorio, un gioco di parole e numeri che indica i circoli presenti a Reggio e il comitato provinciale.
Simona Caselli, presidente Legacoop, ha preso la parola per mettere in luce i punti di contatto tra il sistema cooperativo e quello delle associazioni. “I nostri temi di fondo sono la Cultura e la legalità. Sono questi temi che devono guidarci nella ricostruzione di un welfare di comunità”. Riccardo Faietti, portavoce provinciale del Forum del Terzo Settore, ha insistito “sulle possibilità di crescita del sistema associativo. A patto che non venga messo in discussione continuamente”. Quello di Reggio è uno dei primi congressi provinciale che nei prossimi mesi coinvolgeranno tutti i comitati del paese culminando nel congresso nazionale di Bologna alla metà di marzo. Paolo Beni, presidente nazionale dell’associazione intervenendo al Fuori Orario ha detto: “Qui comincia un percorso straordinario, un ragionamento collettivo che coinvolge migliaia di volontari e soci. Occorre una grande capillare per ricostruire in maniera certosina la cultura di questo paese. Relazioni umane, educazione popolare, aiuto alle persone a non sentirsi soli”.