Una delegazione dell’Arci di Reggio si è recata ad Ussita, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016, per incontrare la popolazione e in particolare il sindaco Marco Rinaldi. Al Comune di Ussita l’Arci reggiana ha indirizzato circa 7mila euro, i proventi della cena benefica organizzata nel mese di dicembre al circolo Pigal e frutto di una rete di solidarietà che ha coinvolto diversi circoli Arci (Iniziativa Laica, Gardenia, Pigal, Ghirba, Tunnel, Manzoni) e realtà produttive del territorio reggiano (Elettronica Gsm, Cantine Riunite, Cantina Sociale di Correggio, Latteria Sociale La Fontana di Rubiera, e Coop Alleanza 3.0).
"E’ stato un viaggio sicuramente importante che ci ha fatto capire le priorità della ricostruzione – ha detto il presidente Arci Daniele Catellani – C’è davvero tanto da fare per non perdere un pezzo del nostro Paese. Abbiamo deciso di continuare a fare la nostra parte e devolvere ad Ussita il 5 per mille che raccoglieremo quest’anno. Ussita oggi è un comune completamente sfollato. Resistono caparbiamente pochissime attività produttive che provano a tirare avanti sfruttando la presenza delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. Il nostro saluto con la gente di Ussita è stata anche una promessa di ritornare ai piedi dei Monti Sibillini per ritrovare un paese vivo e in buona salute”.
Tanti i punti affrontati nella lunga chiacchierata con Rinaldi, a partire dalla data di ritorno della popolazione ussitana sul territorio e strettamente connessa con la consegna delle casette di legno per gli sfollati, quella del 31 agosto.
La priorità in questa fase, ha raccontato Rinaldi, è quella di fare ripartire l’economia del territorio. Il sindaco ha quindi spiegato il progetto presentato dal Comune insieme all’Università di Camerino alla Presidenza della Repubblica, il cosiddetto Modello Ussita, in base al quale, in una prospettiva di sviluppo, vengono previste misure finalizzate a rendere i territori attrattivi per investimenti e attività da parte di soggetti economici già presenti e per altri che intendano contribuire alla ricostruzione economica e sociale dei territori colpiti dal sisma. In particolare si prevede la decontribuzione fiscale per un periodo di circa 15 anni sui contributi dei lavoratori delle nuove aziende che decidono di delocalizzare sul territorio le loro aziende. Altro punto, quello di ricostruire, partendo da una programmazione di alto spessore per tutto territorio che non sia l’iniziativa di un singolo comune e realizzare una pianificazione di iniziative strutturali per garantire un futuro alle nuove generazioni, arginando il fenomeno dello spopolamento. Ultimo, ma non per importanza, dare un sostegno all’allevamento, risorsa fondamentale per il territorio, attraverso la promozione e il recupero di elementi qualificanti, come ad esempio la razza delle pecore sopravvissane – oggi a rischio estinzione – per recuperare, attraverso prodotti e sapori unici l’identità territoriale come elemento di sviluppo di una dimensione plurale e costruzione di una filiera, capace di avere una forza propositiva per far rinascere Ussita e il suo territorio.