Sabato 7 dicembre 2019, ore 21
L’Altro Teatro – Cadelbosco di Sopra (RE)
UMBERTO GALIMBERTI in
LA CONDIZIONE GIOVANILE NELL’ETÀ DEL NICHILISMO
Lectio magistralis
Ingresso libero fino a esaurimento posti (no prenotazioni)
Nel 2007 Umberto Galimberti ha pubblicato un libro, “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, in cui descriveva il disagio giovanile da imputare, a suo parere, non tanto alle crisi psicologiche a sfondo esistenziale che caratterizzano l’adolescenza e la giovinezza, quanto a una crisi da lui definita “culturale”, perché il futuro che la cultura di allora prospettava ai giovani non era una promessa, ma qualcosa di imprevedibile, incapace di retroagire come motivazione a sostegno del proprio impegno nella vita. A distanza di anni cos’è cambiato di quell’atmosfera che Galimberti aveva definito “nichilista”? Non granché, fatta eccezione per una percentuale forse non piccola di giovani che sono passati dal nichilismo passivo della rassegnazione al nichilismo attivo di chi non misconosce e non rimuove l’atmosfera pesante del nichilismo senza scopo e senza perché, ma non si rassegna. E dopo un confronto serrato con la realtà, si promuove in tutte le direzioni, nel tentativo molto determinato di non spegnere i propri sogni. La parola ai giovani raccoglie la voce di questi giovani, che hanno un gran bisogno di essere ascoltati per poter dire quelle cose che tacciono ai genitori e agli insegnanti, perché temono di conoscere già le risposte, che avvertono lontane dalle loro inquietudini, dalle loro ansie e dai loro problemi. E allora si affidano a un ascoltatore lontano, che prende a dialogare con loro, non per risolvere i loro problemi, ma per offrire un altro punto di vista che li faccia apparire meno drammatici e insolubili.
Umberto Galimberti
Galimberti nasce a Monza nel 1942, diviene, prima, professore incaricato di Antropologia Culturale e, poi, professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999, è professore ordinario di Filosofia della Storia presso l’università Ca Foscari di Venezia. Collabora con il Sole 24 ore e con La Repubblica. Nel 2002 riceve il Premio Internazionale “Maestro e traditore della psicanalisi” e, nel 2011, il “Premio Ignazio Silone”, grazie ai suoi studi su Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, arricchiti dalla profonda conoscenza filosofica e l’attenzione a pensatori quali Nietzsche e Heidegger.