Loading Posts...

MASSIMO ZAMBONI IN CONCERTO AL METROPOLIS DI BIBBIANO CON LA MIA PATRIA ATTUALE

Via alle prevendite del concerto che Massimo Zamboni terrà venerdì 18 marzo 2022 (ore 21) al Teatro Metropolis di Bibbiano. Uno spettacolo che canterà il nuovo disco di Massimo, “La mia patria attuale”, prodotto da Alessandro “Asso” Stefana.
“Patria non è parola leggera. Contiene in sé anche il mascheramento delle diseguaglianze, l’esercizio della violenza in difesa di interessi personali o di casta. Ma Patria è ciò che abbiamo, che siamo, presenza immateriale che giustifica l’essenza profonda dei popoli. Perché allora è così difficile pronunciare questa parola per la lingua italiana? A questa domanda sono dedicate le dieci canzoni dell’album.”

BIGLIETTO 15 €

INFO
info@metropolisbibbiano.com
tel. 0522.392137 (ArciRE – orari d’ufficio)
cel. 351.5485230 (dalle ore 10 alle 15)

Dalle ore 18 fino alla fine del concerto sarà possibile visitare la video installazione ARCHIVIO SOVVERSIVI di Piergiorgio Casotti e Massimo Zamboni.

PREVENDITE
Arci Reggio Emilia / Viale Ramazzini, 72 (RE) / dalle ore 10 alle alle 12.30 e dalle 14 alle 16
Biblioteca M. Fiocchi di Bibbiano / P.zza Damiano Chiesa, 1 / dalle 15 alle 19 lun/ven – sab dalle 9 alle 13

Acquista il biglietto QUI

•••••

sabato 19 marzo 2022, ore 17
Sala R. Barazzoni
Presentazione dei libri
LA TRIONFERÀ di Massimo Zamboni (Einaudi)
e
SOVVERSIVI – Antifascisti e ribelli della Val d’Enza nel casellario politico del regime di Franco Piccinini (TM Edizioni).
Saranno presenti gli autori Massimo Zamboni e Franco Piccinini.
Interverranno, con testimonianze, alcuni famigliari dei cosiddetti sovversivi.
Modera Arturo Bertoldi (Presidente Istoreco).
ARCHIVIO SOVVERSIVI: dalle 15.30 alle 19.30 sarà possibile visitare la video installazione di Piegiorgio Casotti e Massimo Zamboni.
Ingresso libero.
In collaborazione con ANPI Bibbiano.

LA TRIONFERÀ – SINOSSI
Essere comunisti a Cavriago voleva dire usare testa e mani per costruire tutti assieme il proprio cinema, la propria balera, il proprio futuro, in nome dell’emancipazione dell’umanità. Ma anche spedire un telegramma a Lenin e nominarlo sindaco onorario, scontrarsi coi cattolici per il film su Peppone e don Camillo, disperarsi per la morte di Stalin, servire lambrusco e rane fritte alla festa dell’Unità. Essere comunisti era prima di tutto un sentimento: sapere di essere dalla parte giusta del mondo. Massimo Zamboni ci accompagna in questo viaggio nel tempo, a partire da quella piccola Pietroburgo nostrana dove ancora oggi campeggia il busto di Lenin, facendoci precipitare in un’epoca in cui tutto sembrava possibile, persino la rivoluzione.